Dal 14 aprile 2014, riapre la possibilità di presentare domanda al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy.
Istituito con delibere di Giunta regionale n. 1419 del 2011 e n. 65 del 2012, il fondo è gestito dal raggruppamento temporaneo d’imprese Fondo energia, formato dai Confidi regionali Unifidi-Fidindustria.
I finanziamenti, nella forma tecnica di mutuo chirografario, possono avere la durata massima di 84 mesi, e importo ricompreso tra un minimo di 20 mila euro e un massimo di 1 milione di euro.
- TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) pari allo 0,00% per la parte di finanziamento avente provvista pubblica (40%);
- TAEG massimo pari all’Euribor 6 mesi + spread massimo del 4,75% per la parte di finanziamento con provvista bancaria (60%).
Il TAEG complessivo dell’operazione è pari al 2,75%
Il Fondo agevola progetti destinati all’efficientamento energetico, alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla realizzazione di impianti tecnologici che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Possono beneficiare dell’intervento sia le imprese che realizzano investimenti finalizzati alla riduzione del consumo energetico da fonti tradizionali sia le imprese che producono impianti e attrezzature innovative per la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Esempi di tipologie di investimento:
a. miglioramento di efficienza energetica delle imprese;
b. sviluppo di fonti di energia rinnovabile;
c. sviluppo di reti intelligenti (smart grid);
d. creazione di reti condivise per la produzione e/o auto consumo di energia da fonti rinnovabili;
e. creazione di beni e servizi destinati a migliorare l’efficienza energetica ed allo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Spese ammissibili:
– Interventi su immobili strumentali: costruzione, acquisizione, ampliamento e/o ristrutturazione;
– Acquisizione di macchinari e impianti;
– Realizzazione di investimenti per la gestione logistica, energetica e ambientale;
– Acquisizione di brevetti, licenze, marchi, ecc.;
– Consulenze tecniche e/o specialistiche;
– Spese del personale adibito al progetto con un massimo del 25%;
– Spese per materiali utilizzati nel progetto;
– Spese per la produzione documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda (a titolo esemplificativo redazione di business plan; copertura costi di fidejussioni);
– Spese generali forfettarie con un massimo del 20% dell’importo delle spese ammissibili.
Sono ammissibili le spese sostenute (data fattura) a partire dall’01/01/2013; gli interventi dovranno essere realizzati entro 18 mesi dalla concessione del finanziamento.
Istituti di credito convenzionati:
– BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA;
– BANCA POPOLARE DI RAVENNA;
– BANCO POPOLARE;
– FEDERAZIONE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO:
Banca Centro Emilia Credito Cooperativo
Banca di Cesena Credito Coop. di Cesena e Ronta
Banca di Credito Cooperativo dell’Alto Reno
Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale
Banca di Credito Cooperativo di Castenaso
Banca di Credito Cooperativo di Creta Cred. Coop. Piacentino
Banca di Credito Cooperativo di Gatteo
Banca di Credito Cooperativo di Monterenzio
Banca di Credito Cooperativo di Sala di Cesenatico
Banca di Credito Cooperativo di Sarsina
Banca di Credito Cooperativo di Vergato
Banca di Credito Cooperativo Valmarecchia
Banca di Forlì Credito Cooperativo
Banca di Rimini Credito Cooperativo
Banca Malatestiana Credito Cooperativo scrl
Banca Romagna Cooperativa Cred. Coop. Romagna Centro e Macerone
Banca Sviluppo spa
Banco Emiliano Credito Cooperativo sc
BCC del Polesine
BCC Gradara
Cassa Padana Banca di Credito Cooperativo
Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano C C
Credito Cooperativo Ravennate Imolese
Credito Cooperativo Reggiano
Emil Banca Credito Cooperativo
Romagna Est Banca di Credito Cooperativo
RovigoBanca Credito Cooperativo
Si elenca la documentazione da allegare alla domanda di bando:
– Documento identità in corso di validità del firmatario;
– Visura camerale (validità max 6 mesi);
– Documento unico di regolarità contributiva (durc);
– Dichiarazione fattibilità bancaria
Per quest’ultima, in particolare, le banche sono solite richiedere la predisposizione di un business plan, per verificare la capacità del progetto di sostenersi economicamente.
Lo studio si rende disponibile ad accompagnare coloro che sono interessati nella predisposizione dei documenti necessari alla richiesta del finanziamento, che si potranno rivolgere direttamente al dr. Fausto Braglia.